Rabarbaro
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Queste belle e grandi piante, dalle foglie ondulate, sono originarie dei monti del Tibet e della Cina; sono coltivate soprattutto in Europa centrale e settentrionale. La parte officinale e la radice, molto apprezzata dai medici dell’antichità, ma che rimase fino al XVIII secolo una droga importata, perciò rara e preziosa: un rimedio riservato a pochi. Divenne meno costosa soltanto quando si acclimatò in Europa e si prese a coltivarla anche qui. Il rizoma contiene antrachinoni purgativi e parecchi glucosidi, uno dei quali è dotato di azione estrogena. La parte verde delle foglie è molto pericolosa: può provocare intossicazioni mortali. L'uso della radice del rabarbaro come lassativo non deve essere prolungato; la marmellata preparata con i piccioli è controindicata per i litiasici, i gottosi e i reumatizzati. |
Nome latino e dialettale: |
Rheum rhabarbarum. |
aperitivo, lassativo, tonico, vermifugo. |