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Mandorlo

Postato in Piante coltivate.

 

mandorlo

 

Il mandorlo è diffuso allo stato spontaneo, sotto diverse forme, dal Mare Egeo al Pamir. In Italia è pianta indigena nelle Puglie e nei dintorni di Terracina. Coltivato già da millenni in Asia, fu importato in Europa dai Greci attorno al V e VI secolo a. C.; nell'Italia meridionale, e specialmente in Sicilia, è coltivato su larga scala. L'albero si presenta in due varietà, che, pur essendo morfologicamente indistinte, si differenziano in quanto una, la più vicina alla pianta spontanea, produce mandorle amare, l'altra mandorle dolci. La mandorla dolce, ricca di olio, proteine e glucidi, oltre che delle vitamine A, B1, B2, PP, B5, B6 e di sostanze minerali, è un alimento di alto valore nutritivo. Bisogna però mangiarne con moderazione: non più di 12-15 mandorle al giorno. Frantumando il seme sbucciato, mescolandolo a zucchero e diluendo poi in acqua la pasta così ottenuta si ha il latte di mandorla, molto usato, un tempo, per diversi scopi. L'olio estratto, mediante torchiatura, dalle mandorle dolci o amare ( previa estrazione delle sostanze tossiche ) è un buon lassativo; usato in cosmesi da secoli, ammorbidisce e tonifica le pelli secche, calma il prurito, accelera la guarigione delle dermatosi e delle scottature superficiali. Le mandorle amare, spesso prescritte per le loro proprietà antispasmodiche e sedative, contengono, come la maggior parte dei semi del genere Prunus, una sostanza che genera acido cianidrico a un tasso molto alto: l'ingestione di sole 10 mandorle amare, a volte meno, può causare gravi disturbi; 20 possono portare addirittura a morte.

Nome latino e dialettale:

Prunus amygdalus.

Proprietà:

antianemico, antispasmodico, emolliente, lassativo, remineralizzante, sedativo.