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Lattuga velenosa

Postato in Piante spontanee.

 

lattuga velenosa

 

Tutti conoscono la lattuga coltivata in numerosissime varietà: da taglio, a cappuccio e romana, altrettanto non si può dire della lattuga spontanea. Questa pianta, con alcune sue forme, raggiunge l'altezza di una persona ed emana un odore sgradevole. Si riconosce per i suoi capolini gialli, le grandi foglie ovali, sessili e amplessicuali, lunghe anche più di una ventina di centimetri, dai margini dentati, talvolta roncinati. Spezzando un rametto o una foglia, ne esce un liquido bianco, il latice, dal gusto amaro. Questo latice contiene tutti i principi attivi della pianta; lo si estrae dal fusto e, disseccato, si chiama lattucario. Gia' noto nell’antichità, viene tuttora adoperato in numerose preparazioni della farmacopea, tra le quali uno sciroppo sedativo in cui è associato col luppolo. In Italia, la lactuca scariola, detta lattuga selvatica o scariola, è più diffusa della virosa e presenta uguali proprietà terapeutiche, oltre a una strana particolarità: le foglie hanno lamine orientate da ovest a est e i loro margini da nord a sud, come protezione dai raggi diretti del sole.

Nome latino e dialettale:

Lactuca virosa. Cavolaccio - Lattuca spinusa.

Costituenti:

Clorofilla, sali minerali, vitamine, acidi, una sostanza amara.

Proprietà:

balsamico, ipnotico, sedativo.