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Pesco

Postato in Piante coltivate.

 

pessco

 

Il pesco non è presente allo stato spontaneo in alcun luogo del mondo. E' coltivato in Cina da tempo immemorabile; laggiù i poeti antichi lo celebravano come simbolo di rinnovamento, di giovinezza, di amore fugace. Molto tempo dopo aver raggiunto il Medio Oriente, a seguito dei grandi movimenti carovanieri, il pesco venne introdotto in Grecia dai soldati di Alessandro Magno. Gli affreschi murali di Pompei testimoniano della susseguente diffusione in Italia. Attualmente, è uno degli alberi da frutto maggiormente coltivati in ogni parte del globo, in centinaia di varietà, tra le quali le pesche noci, propriamente dette nettarine. La pesca fresca è costituita, per l'85% da acqua; è ricchissima di zuccheri; contiene, inoltre, poco olio essenziale, un buon numero di minerali e le vitamine A, B1, B2, PP, C. Quando è matura, è un frutto energetico, aperitivo e rinfrescante, ben tollerato anche da chi ha lo stomaco delicato. La polpa della pesca ha un uso cosmetico uguale a quello dell'albicocca. Le foglie, i fiori e la mandorla del nocciolo contengono una sostanza chimica che libera acido cianidrico; pertanto, non si devono mai mangiare. I medici prescrivono tuttavia ai bambini, come sedativo e lassativo, uno sciroppo di fiori di pesco, in dosi sempre controllatissime.

Nome latino e dialettale:

Prunus persica - Persica vulgaris.

Proprietà:

antispasmodico, aperitivo, lassativo, rinfrescante, sedativo, vermifugo.